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Burocrazia edilizia ǀ La Pieve

Oramai da un decennio, fondamentalmente dai primi anni della crisi, il mercato edilizio ha purtroppo subito un importante flessione motivata, però, non solo dalla crisi economica, ma anche, e forse soprattutto, da un accostamento divenuto negli anni famigerato: la burocrazia edilizia. Sì, perché se negli anni di piena crisi dove la paura dell’investimento e, forse, anche l’impossibilità dello stesso per mancanza di capitale liquido hanno fatto da padroni, il periodo immediatamente successivo a questo è stato connaturato da un intervento statale che non sempre ha portato un miglioramento delle condizioni di lavoro e di finanziamento, ma che anzi, spesso, a causa di un’eccessiva burocratizzazione ha bloccato gli investimenti anche nel momento in cui la disponibilità economica li avrebbe permessi. Infatti, non solo la tassazione del mercato impone costi altissimi ai costruttori e a tutti i protagonisti del settore, ma l’eccessiva burocratizzazione edilizia ha portato ad una paralisi, dovuta anche alla normale paura dell’errore che, quando avviene, viene aspramente sanzionato dalle autorità: talvolta, anche quando la legge lo permetterebbe, infatti, risulta impossibile effettuare modifiche al piano regolatore e rendere edificabili lotti che ora non lo sono ma con tutti i parametri in regola per poterlo diventare; per i lotti edificabili, invece, spesso per colpa di qualche eccessiva prudenza che talvolta sfocia nel giansenismo, risulta praticamente impossibile ottenere permessi costruzione nuovi edifici. L’edilizia, inoltre, rappresenta un settore in cui per avviare un lavoro è necessario un importante capitale, ma l’incessante dilatarsi dei tempi dovuto alle complesse modalità per la richiesta dei permessi, i troppi enti coinvolti nei processi di richiesta degli stessi, la diversità e la non omogeneità delle procedure tra Comuni, e la normativa poco chiara, sono elementi che possono mettere in situazioni di forte disagio chiunque.

Come intervenire

Un quadro così descritto sembrerebbe togliere qualsiasi velleità su una possibile ripartenza del settore e invece non è così. Sarà forse inutile aspettarsi una semplificazione delle norme, perché tale semplificazione potrebbe anche non arrivare, ed è quindi necessario che siano gli stessi protagonisti del settore a rinnovare il proprio lavoro. Oggi risulta fondamentale investire in qualità e in efficienza, rendere lineari i rapporti tra tutti gli attori del cantiere, e investire ed ottenere una certificazione green. Lavorare in questo settore, infatti, significa trovare un mercato edile aperto a nuovi investimenti e in continuo sviluppo e, contemporaneamente, puntare a un futuro sostenibile e smart.

Il ruolo di La Pieve

In questo confuso e denso marasma, però, si inseriscono le agenzie immobiliari. La Pieve, agenzia immobiliare che opera in Piemonte, Lombardia e Liguria si occupa di: operazioni di locazione e di compravendita immobiliare; sviluppo progetti immobiliari, industriali e di bioedilizia aziendale; svolge un ruolo attivo nella ricerca e nello sviluppo di aziende agricole, e si occupa dell’insediamento e dell’avviamento di giovani imprenditori alla loro prima esperienza nel settore. Oggi affidarsi ad un partner esperto come La Pieve può voler dire evitare il pantano della burocrazia edilizia e favorire attività edili che completano il loro iter lavorativo nei modi e nei tempi inizialmente previsti.

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