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Il tema “riqualificazione aree industriali dismesse” è, oggi, all’attenzione delle amministrazioni, ma anche dei privati che vedono, negli interventi di questo genere, un’interessante opportunità di crescita e sviluppo economico.

Le aree industriali – come capannoni, stabilimenti, magazzini, officine, etc. – in disuso, presenti un po’ ovunque sul territorio italiano, costituiscono, spesso, un problema di difficile gestione. Al di là delle ovvie carenze strutturali, dovute al lento ma progressivo decadimento degli ex stabili industriali, queste zone sono interessate anche da fenomeni di degrado urbano.

Il recupero e la riqualificazione sono, pertanto, una soluzione vantaggiosa, sia per la cittadinanza che può tornare ad usufruire di quegli spazi, sia per l’ente, l’associazione o l’impresa che sceglie di prendere in gestione l’immobile.

RIQUALIFICAZIONE EX AREE INDUSTRIALI: COSA SIGNIFICA?

Per “riqualificazione aree industriali” si intende, innanzitutto, il recupero dello stabile, attraverso una serie di interventi di manutenzione e con la messa in sicurezza di tutti gli ambienti (interni ed esterni) di cui esso si compone.

Le caratteristiche dei progetti di riqualificazione urbana variano a seconda degli obiettivi, ovvero della destinazione d’uso dell’immobile. Le aree industriali dismesse sono, generalmente, molto estese e, pertanto, si adattano ad una vastissima gamma di possibili impieghi: dalla realizzazione di centri di aggregazione all’apertura di esercizi commerciali, dall’uso turistico all’organizzazione di mostre, esposizioni, spettacoli, eventi culturali, etc..

RECUPERO AREE INDUSTRIALI DISMESSE: COME PROCEDERE?

La riqualificazione edilizia delle aree industriali dismesse richiede un budget di un certo livello. Per riportare un vecchio edificio, rimasto «abbandonato» per anni, se non addirittura per decenni, servono vari e numerosi interventi di ristrutturazione, oltre ad un progetto realizzato da un team di esperti.

Per tale motivo, operazioni di questo genere vengono affidate, generalmente, a società del settore immobiliare con una certa esperienza sul campo.

Tuttavia, per chi non dispone di somme così elevate, non mancano i bandi, i concorsi e i finanziamenti pubblici di varia natura. Attraverso questi strumenti, piccole imprese locali ed associazioni private possono accedere a progetti di riqualificazione urbana ed ottenere uno stabile (o parte di esso) in gestione.

RIQUALIFICAZIONE AREE INDUSTRIALI: POSSIBILI SOLUZIONI

In Italia e all’estero, assistiamo spesso ad interventi di riqualificazione edilizia, che coinvolgono ex aree industriali anche di enormi dimensioni. Le modalità per attuare un piano di recupero sono davvero tante ed interessanti.

Una possibile soluzione è il cosiddetto «temporary use», l’utilizzo temporaneo degli spazi – in accordo con la cittadinanza – per gli scopi più svariati: c’è chi svolge attività benefiche gratuite (dalla mensa cittadina ai ricoveri per senzatetto), chi tiene laboratori e/o corsi di formazione, chi organizza eventi di carattere culturale ed artistico (spettacoli teatrali, mostre, concerti, etc.).

Diverso è il caso di una società del ramo immobiliare che acquista l’area in questione, per trasformarla in qualcosa di totalmente diverso: i grandi spazi delle aree industriali dismesse diventano centri commerciali all’avanguardia, catene di ristorazione e qualsiasi altro genere di esercizio aperto al pubblico.

Infine, un modo intelligente per recuperare ex aree industriali consiste nel puntare sul valore storico del sito. Ciò vale, in particolar modo, per gli stabilimenti più antichi che, messi in sicurezza, diventano una vera attrazione turistica, che permette di ripercorrere le tappe dell’evoluzione industriale.

RIQUALIFICAZIONE AREE INDUSTRIALI IN ITALIA: A CHI RIVOLGERSI?

Come già accennato, per portare a compimento progetti di riqualificazione delle aree industriali, non basta una sola figura. Interventi così complessi richiedono, infatti, un approccio multidisciplinare, che soltanto un’agenzia specializzata nel settore edile può garantire.